SINDROME DELL’INTESTINO IRRITABILE, COLITE

La sindrome dell’intestino irritabile, più comunemente chiamata colite, è più diffusa tra le donne che non tra gli uomini.
I sintomi princippali sono: dolore addominale, stipsi, diarrea, gonfiore addominale, meteorismo.

Le cause di quest’ultimo sono determinate da alcuni alimenti non digeriti e non assorbiti nell’intestino tenue dove fermentano producendo di conseguenza gas. Il risultato è una sgradevole sensazione di pienezza e pesantezza a livello ombelicale, l’addome si distende tanto da determinare problemi anche nella scelta dell’abbigliamento.
Spesso chi soffre della sindrome dell’intestino irritabile soffre anche di disturbi come reflusso gastroesofageo, difficoltà digestive.
Questa sindrome può compromettere la qualità della vita, generando effetti negativi sul sonno, lavoro, tempo libero, viaggi, umore (depressione, ansia), creando inoltre un grande disorientamento alimentare, perchè le persone che soffrono di tale sindrome non sanno più come mangiare.
Il nostro intestino è molto sensibile alle alterazioni psicologiche, come disturbi d’ansia, depressione, caduta del tono dell’umore, ridotta vitalità e autostima, stanchezza improvvisa e persistente…ma ancora di più allo stress. Quest’ultimo, spesso, aumenta la sensibilità intestinale in tutte le persone, ma in modo più accentuato in chi soffre di sindrome dell’intestino irritato (IBS); questo perchè il nostro intestino è collegato al cervello.
Per stress si intende qualunque cosa che possa stimolare il tratto gastrointestinale: la dieta, l’attività fisica, gli stress psicosociali, il lavoro, gli impegni professionali continui, cambi di stili di vita o di lavoro, le relazioni affettive.
La chiave della salute fisica e psichica dipende dalla capacità del nostro essere di mantenere un buon equilibrio e un buon funzionamento degli organi nonostante le variabili esterne o interne della nostra vita.
Quando si soffre della sindrome dell’intestino irritabile (colite) il primo obbiettivo è di recuperare l’integrità funzionale e strutturale della parete intestinale, ripristinare un sano processo digestivo per avere un microbiota (flora batterica) sano.
Per quanto riguarda l’alimentazione, per i soggetti che soffrono di questa sindrome, gli effetti della dieta variano da persona a persona. Non ci sono alimenti pericolosi che provocano la sindrome, ma alcuni cibi possono peggiorare i sintomi in persone particolarmente predisposte, ad esempio pasti troppo abbondanti e troppo ricchi di grassi, l’assunzione di caffè, caffeina, alcol, oppure un eccesso di consumo di certi carboidrati non assorbiti dall’intestino (FODMAPs).

Come possiamo prenderci cura del nostro intestino se soffre della “sindrome dell’intestino irritabile”?
Prima di tutto mettere a riposo l’intestino eliminando gli alimenti che lo irritano, come i cibi che contengono fibra insolubile in acqua (attenzione agli alimenti definiti in commercio come integrali, ma addizionati con cellulosa, emicellulosa o crusca di frumento- finto integrale)
Consumare alimenti che contengono fibra alimentare solubile in acqua, come cereali, legumi, verdura e frutta. Bisogna però sottolineare che, per le persone che soffrono di questo disturbo, è importante saper scegliere gli alimenti di origine vegetale (cereali, legumi, frutta e verdura) che contengono fibra idrosolubile, perchè non tutti sono indicati, nello specifico vanno tenuti sotto controllo gli alimenti contenenti FODMAPs ( molecole di carboidrati complessi).
Ed in fine curare il microbiota intestinale.